Pomeriggio alle giostre.

Andrew
Thomas, non ti allontanare! Cathy, stai vicino a tuo fratello, su! Stavo odiando mia madre con tutto me stesso in quel momento. Lei era voluta uscire con la sua amca e a me mi avevano appioppato i figli dell'amica. Odiosi marmocchi. Thomas 6 e Cathy 9 anni. Piccoli e teneri. Entrambi biondi e con gli occhi azzurri, pafuti e sorridenti. Ma erano dei piccoli demoni. Finalmente ero riuscito a costringerli dentro l'autoscontro, la loro giostra preferita. Mi sedetti sulla panchina davanti all'uscita, guardandoli giocare a cozzarsi. Lattina di Coca-Cola affianco ed in mano un pacchetto di patatine. Certo avrei preferito guardami un film, ma per un centone ero anche disposto a portare i marmocchieti biondi alle giostre.

Alesha

Avevo in programma di restare a casa, stesa al bordo della piscina a godermi gli ultimi momenti di vera estate...e invece programma rovinato, mi toccava portare a spasso Preston, il mio cuginetto di 3 anni, tanto adorabile quanto pestifero. Per occuparlo un po' avevo deciso di portarlo al giostre, ma un attimo di distrazione e quello si era lanciato in mezzo alla folla sparendo di tanto in tanto alla mia vista. Gli corsi dietro scansando malamente chiunque mi si parasse davanti...lo vidi zompettare allegro verso gli autoscontri e quando stavo per afferrarlo perse l'equilibrio e si scontrò conro qualcuno seduto sulla panchina rovesciandogli adosso la coca cola che teneva in mano. Ansante per la corsa presi il bambino in braccio che, piangendo, mi strinse le braccina al collo
Scusi mi dispiace è che... iniziai rivolta verso il ragazzo che si era alzato di scatto quando la bibita gli si era rovesciata addosso, ma le parole mi morirono in gola quando riconobbi Andrew
...oh, ehm...ciao mormorai impacciata distogliendo lo sguardo.

Andrew
Stavo per bere un sorso della Coca, quando qualcosa mi venne addosso, facendomela rovesciare tutta sulla maglietta bianca. Ma porc.. Poi una voce conosciuta. Mi voltai di scatto, strabuzzando gli occhi. Ally.Sbattei due volte le palpebre. Mi scottavano ancora i calci alla bocca dello stomaco. Indurii l'espressione del viso e mi voltai verso Cathy e Thomas. Erano ancora là che ridevano. Tutto ok. Mi risedetti sulla panchina, gettando a terra la lattina vuota. Ok, giornata tremenda, diventata atroce.

Alesha

Deglutii a vedere la sua espressione così dura e distaccata, e nel farlo mi si strinse la gola come se stessi ingoiando un macigno. Mi sedetti sulla panchina, ma all'estremo opposto rispetto ad Andrew...dovevo solo aspettare che Preston si calmasse e poi me ne sarei andata.
Te ne compro un'altra se vuoi dissi dopo un po' con lo sguardo fisso ulla giostra di fronte a me. Con la coda del'occhi lo vedevo intento a ripulirsi i jeans con una marea di fazzoletti di carta, soffocai una risaina e gli passai una salvietta umidificata che tenevo in borsa Tieni...pulisce meglio

Andrew
Mi voltai a guardare Ally e fui sicuro di folgorarla con lo sguardo. Quei cosi puzzano. La rimbeccai secco. NOn avevo voglia di parlare con lei e poi prenderle da suo fratello. NOn ne avevo affatto voglia. Che poi.. Suo fratello? Quel coglio** di Wright non aveva neppure avuto il coraggio di affrontarmi da solo, ma s'era portato dietro tutta la combriccola.

Alesha

Ci rimasi male, molto male per l'espressione e l'atteggiamento che aveva assunto Come vuoi mormorai con un filo di voce e rimisi tutto in borsa. In quel momento sentii ribollire nelle vene la rabbia verso mio fratello e tutti i suoi amici idioti e, come sospettavo, Andrew aveva finito per odiare anche me. Non c'è bisogno di essere arrabbiato con me mi sfuggi e subito mi morsi la lingua per averlo detto...in fretta e furia raccolsi la borsa da terra e, con Preston ancora in braccio, mi alzai in piedi E' meglio se me ne vado...ho capito aggiunsi e mi allontanai dalla panchina diretta alla biglietteria degli autoscontri visto che Preston insisteva tanto per farci un giro.

Andrew
Che rabbia. Che rabbia atroce. Cathy! Strillai forte e la bambina si avvicinò alla svelta. Presi il bambino dalle braccia di Ally e lo misi accanto alla ragazzina. Portatelo a fare un giro, non esagerare. Le strizzai l'occhio e Cathy ripartì a tutta birra. Mi voltai inviperito verso Ally. Io non sono arrabbiato con te. Sono incaz**** nero, è diverso! Che ragione c'era di dire tutto a tuo fratello? Che bisogno c'era di mandarmi contro tutti i suoi amichetti? Mi avviicnai a lei, fissandola in volto. Non mi pareva di averti fatto nulla di male per meritarmi tutto quello che mi hanno fatto.

Alesha

Presi i gettoni che mi porgeva la cassiera e mi voltai seccata verso Andrew E' questo che hai pensato fin'ora?? sbottai spostandomi dalla cassa per poi mettere a terra Preston Sei troppo preoccupato a pensare a te per chiederti come sono stata io! Io non ho detto nulla ad Alex...ma capisci che dopo quasi un anno l'abbia almeno un po' intuito!? E ti pare che io mi diverta a stare con le persone per poi farle menare da mio fratello i suoi amici? ripresi fiato e cercai di calmarmi visto che mio cugino mi fissava spaventato e di nuovo sull'orlo delle lacrime Io ci ho rimesso tanto quanto te in qesto casino

Andrew
Già, scusa! Alzai gli occhi al cielo, ridendo ironico e sarcastico. Misi le mani tra noi due, come a tenerla distante. A te sono toccati i cazzotti morali, mica quelli fisici! Schioccai la lingua, battendomi il palmo della mano sulla fronte, come se mi fossi dimenticato qualcosa. Come non ricordarselo!?

Alesha

Scossi la testa rassegnata Sei solo un bambino mi limitai a dire. Presi la manina di Preston e dopo aver lanciato l'ennesima occhiataccia ad Andrew mi avviai verso le macchinine ferme Vieni tesoro, adesso ci facciamo tutti i giri che vuoi dissi dolcemnte al bambino riuscendo a strappargli una risatina allegra

Andrew
Scappa dalla realtà dei fatti, Ally! Le strillai dietro. Sentii Thomas e Cathy venirmi vicini, affiancarmi. WEra evidentemente già ora di andare. La verità è che se te ne fosse importato un po', non avresti aspettato così tanto a rivolgermi di nuovo la parola. Rimasi immobile, con i pugni chiusi e gli occhi fissi nella sua schiena. Friggevo. Friggevo di rabbia. Evidentemente ne avevo prese troppe per sua signoria, la sorellina di Alex Wright di questo ca***.

Alesha

Non mi andava di discutere davanti a mio cugino, ma non potevo farmi scivolare addosso le parole di Andrew. Tornai indietro e lo affrontai a muso duro E tu? Ti sei mai sforzato di rivolgermi di nuovo la parola? Le ferite fisich passano Andrew, possono bruciare ancora, ma prima o poi si dimenticano...tu non puoi nemmeno immaginare come sono stata io! Certo fosse stato per me sarei tornata parlarti tranquillamente, ma avevo paura che tu potessi finire di nuovo in ospedale per colpa di quello che mi è toccato come fratello!!
Mi sforzai di tenere le palpebre aperte per non far uscire le lacrime che mi riempivano gli occhi, e non era per impietosirlo, ma era il nervoso e il rancore che avevo tenuto dentro per troppo tempo.

Andrew
Strabuzzai gli occhi. Quel maledetto di Alex Wright.. Era stato lui! Io ti avevo cercata, ma.. Abbassai gli occhi, scostando la testa verso destra. Strinsi ancora i pugni. Mi stavo umiliando abbastanza, per quel pomeriggio.

Alesha

Mi sciugai bruscamente gli occhi mentre il respio tornava ad una velocità regolare ...ma qualcuno ha fatto in modo che non lo sapessi completai la frase al suo posto

Andrew
Portai di nuovo lo sguardo su di lei, sciogliendo i pugni delle mani. Che rabbia vederla piangere. Poi per colpa di quel cretino di suo fratello! Non pangere, per favore.. Feci un passo verso di lei, ma mi arrestai subito, con la mano a mezz'aria. No, non era affatto il caso.